La Vis Pesaro arriva a questo match con una struttura tattica ben definita, basata su un 3-5-2 compatto che le consente di controllare il centrocampo e sfruttare efficacemente le corsie laterali. In casa la squadra marchigiana tende ad alzare il baricentro, mantenendo un possesso palla funzionale più che estetico, con continue rotazioni tra mezzali e quinti per creare superiorità numerica sugli esterni. Questo assetto mette spesso in difficoltà avversari che difendono bassi e faticano a ripartire.
Il Ravenna, invece, mostra limiti evidenti soprattutto lontano dal proprio stadio, dove il rendimento cala sia in termini di solidità difensiva che di produzione offensiva. La squadra romagnola tende a schierarsi con un 4-3-3 prudente che però si spezza facilmente quando subisce pressione alta. La fase di non possesso risulta disorganizzata, con distanze eccessive tra i reparti che facilitano gli inserimenti centrali degli avversari.
Dal punto di vista psicologico, la Vis Pesaro appare più solida e consapevole dei propri mezzi, sostenuta anche da un pubblico che in casa garantisce un impatto emotivo importante. Considerando la maggiore qualità collettiva, la migliore condizione atletica e il fattore campo, il pronostico pende chiaramente verso una vittoria dei padroni di casa, che hanno le carte in regola per gestire il match e colpire nei momenti chiave.