Il Genoa arriva a questa sfida con un’identità tattica nettamente più definita rispetto all’Udinese, grazie a un impianto di gioco che si basa sulla solidità difensiva e sulla capacità di sviluppare manovre rapide, soprattutto sulle corsie laterali. La squadra di Alberto Gilardino si distingue per un blocco medio‐basso molto compatto, capace di accorciare con precisione sulle linee di passaggio e di trasformare ogni recupero palla in una transizione offensiva pericolosa. La presenza di esterni dinamici e di un centrocampo equilibrato permette al Genoa di attaccare in modo verticale senza perdere ordine tattico.
L’Udinese, al contrario, mostra ancora difficoltà nella gestione degli spazi tra i reparti, con una linea mediana che tende ad allungarsi e a lasciare zone libere dove gli avversari possono inserirsi con facilità. Sotto pressione, soprattutto contro squadre che portano un pressing organizzato come il Genoa, i friulani faticano a mantenere il possesso e a costruire dal basso con continuità. La mancanza di sincronizzazione tra prima impostazione e fase di rifinitura limita la pericolosità dell’Udinese, che spesso è costretta a ripiegare su lanci diretti o giocate individuali.
Dal punto di vista tattico, il match potrebbe ruotare attorno al controllo delle transizioni: il Genoa ha mostrato più volte di saper ribaltare il campo con pochi tocchi, sfruttando sia la profondità che gli inserimenti delle mezzali. Inoltre, la sua struttura difensiva, compatta e ben organizzata, rende difficoltoso per l’Udinese creare superiorità numerica negli ultimi 30 metri.
In una gara che sulla carta appare equilibrata, gli ospiti sembrano però presentare una maggiore continuità di rendimento e una comprensione più chiara dei propri meccanismi collettivi. Con una strategia solida, una difesa affidabile e un reparto offensivo capace di colpire in ripartenza, il Genoa ha le condizioni per ottenere almeno un risultato positivo.
Pronostico: X2.