Il Mainz arriva a Trondheim con un impianto tattico che tende a privilegiare il controllo del possesso e la gestione delle transizioni, grazie a centrocampisti dinamici come Lee Jae-sung e Amiri, capaci di collegare difesa e attacco con continuità. L’assetto più probabile resta il 4-2-3-1, che consente spinta sugli esterni con Widmer e Mwene, cercando di sfruttare inserimenti rapidi e tiri da seconda linea. Il Rosenborg, invece, cercherà di difendere compatto nel proprio 4-3-3, sfruttando la fisicità di Islamović come punto di riferimento offensivo e le accelerazioni dei fratelli Ceïde sulle fasce.
La chiave tattica sarà il duello tra la pressione alta dei tedeschi e la capacità dei norvegesi di uscire in contropiede: se il Mainz riuscirà a limitare gli spazi centrali e a controllare il ritmo nonostante il clima piovoso, avrà maggiori probabilità di imporsi; diversamente, il Rosenborg potrebbe colpire in ripartenza sfruttando il fattore campo e la velocità dei suoi attaccanti.