La Real Sociedad arriva a questa sfida con un’identità di gioco chiara: dominio del possesso, rotazioni continue tra centrocampo e trequarti e ricerca costante della superiorità posizionale. Merino e Brais Méndez rappresentano il cuore tecnico della squadra, gestendo sia il ritmo che le connessioni tra i reparti. L’ampiezza fornita da Traoré e Tierney permette ai baschi di attaccare gli spazi laterali, mentre Kubo e Oyarzabal, agendo tra le linee, creano situazioni di uno contro uno e combinazioni rapide che mettono in difficoltà le difese chiuse.
L’Alavés tenderà a difendere con un blocco medio-basso, cercando densità centrale per limitare il palleggio avversario. Blanco e Guridi proveranno a interrompere i circuiti interni della Real Sociedad, mentre Rioja e Méndez saranno fondamentali nelle transizioni rapide. Tuttavia, il grande problema dell’Alavés rimane la difficoltà nel mantenere la compattezza per 90 minuti contro squadre tecniche: quando vengono superate le prime linee di pressione, i baschi rischiano di subire l’onda lunga del possesso avversario.
Tatticamente, la Real Sociedad ha i mezzi per controllare il match in modo abbastanza lineare. La qualità dei suoi rifinitori, insieme alla capacità di attaccare sia dentro che fuori, dovrebbe permettere alla squadra ospite di creare occasioni pulite con regolarità. L’Alavés può risultare pericoloso solo in ripartenza, ma appare inferiore sul piano tecnico e tattico. Per questo l’esito più probabile è un successo della Real Sociedad, che ha mostrato continuità, solidità e maggiore organizzazione complessiva.