Il PSG arriva a questa sfida con una struttura tattica ben definita, nonostante alcune recenti oscillazioni di rendimento. La squadra di Luis Enrique continua a proporre un gioco di posizione molto avanzato, con un baricentro alto e una forte occupazione degli half-spaces. Il PSG tende a dominare il possesso, consolidare la circolazione in zona di rifinitura e creare superiorità numerica con rotazioni continue tra centrocampisti e attaccanti. Contro un Rennes intenso ma meno tecnico, la capacità parigina di mantenere il pallone e manipolare la pressione avversaria diventa un elemento chiave per controllare il ritmo del match.
Il Rennes, in ottima forma recente, si presenta con un blocco medio-aggressivo e una transizione offensiva rapida, capace di mettere in difficoltà squadre che difendono con molti uomini proiettati in avanti. La squadra bretone sfrutta bene la verticalità e gli inserimenti dei suoi trequartisti, ma mostra limiti nella difesa posizionale quando è costretta a rimanere bassa per lunghi tratti. Contro un PSG che tende a stringere i reparti offensivi e a creare densità centrale, il Rennes rischia di essere sovraccaricato nella zona mediana, aprendo spazi per rifiniture e tiri dalla distanza.
Nonostante l’elevato livello dell’avversario e il buon momento del Rennes, il PSG mantiene una superiorità complessiva in termini di qualità individuale, gestione del pallone e capacità di incidere nei momenti decisivi. Il fattore campo al Parc des Princes aumenterà ulteriormente la pressione offensiva dei parigini, costringendo il Rennes a correre molto senza palla e ad abbassare progressivamente il proprio raggio d’azione. Per queste ragioni, la previsione più coerente è una vittoria del PSG, probabilmente in una gara combattuta ma gestita meglio dai padroni di casa nei minuti finali.