Il PSG arriva a questa sfida con una struttura tattica estremamente consolidata, caratterizzata da un possesso palla dominante e una circolazione verticale rapida che tende a schiacciare gli avversari nella loro metà campo. La squadra parigina ha migliorato molto la gestione degli spazi tra le linee, utilizzando un trequartista mobile che apre varchi continui per gli inserimenti delle mezzali. Contro un Le Havre che solitamente difende con blocco medio-basso, il PSG avrà la possibilità di consolidare territorialmente la manovra e forzare errori attraverso una pressione immediata post-perdita.
Le Havre, dal canto suo, proverà a mantenere compattezza e a sfruttare le transizioni, ma la differenza tecnica e la scarsità di alternative offensive rischiano di renderli troppo prevedibili. Le marcature preventive del PSG, insieme alla capacità dei difensori di accorciare con precisione, limiteranno enormemente la possibilità degli ospiti di uscire con pulizia. Anche sulle palle inattive il divario appare evidente, con il PSG che dispone di saltatori e schemi offensivi ben collaudati.
La partita dovrebbe quindi prendere una direzione chiara già nei primi minuti, con il PSG che impone ritmo e intensità difficilmente sostenibili da un Le Havre che, lontano da casa, fatica a mantenere ordine difensivo per 90 minuti. La qualità individuale dei parigini, combinata con il loro sistema offensivo fluido, lascia prevedere una vittoria netta e senza grandi complicazioni. Per questo l’esito selezionato “1” risulta coerente, supportato da elementi sia tattici che psicologici.