Il Belgio si presenta a questa sfida di qualificazione mondiale con una netta superiorità sotto ogni punto di vista: tecnico, tattico e individuale. La squadra guidata da Domenico Tedesco ha consolidato un’identità di gioco moderna, basata su un possesso palla fluido, una costruzione dal basso ben strutturata e un pressing organizzato in fase di non possesso. Il modulo di riferimento resta il 3-4-2-1, con esterni molto offensivi che garantiscono ampiezza e costante proiezione in avanti, mentre i due trequartisti si muovono tra le linee per creare superiorità numerica nella zona centrale.
Il Kazakhstan, dal canto suo, adotta un approccio più prudente, schierandosi generalmente con un 5-3-2 compatto o un 4-5-1 difensivo che cerca di limitare gli spazi e ripartire in contropiede. Tuttavia, la squadra di Adiev tende a soffrire sulle corsie laterali, soprattutto quando gli avversari impongono ritmi elevati e cercano la profondità dietro la linea difensiva. Inoltre, la gestione del pallone è spesso problematica sotto pressione, e questo può diventare un fattore decisivo contro un Belgio che ama recuperare alto e attaccare immediatamente la porta.
Con Kevin De Bruyne come regista avanzato e Lukaku nel ruolo di finalizzatore, il Belgio ha tutti i mezzi per dominare il match. L’inserimento dei centrocampisti, unito alla capacità di allargare il campo e cambiare ritmo con rapidità, potrebbe mettere seriamente in crisi la retroguardia kazaka. Anche Doku e Trossard possono rappresentare una minaccia costante, grazie alla loro capacità di saltare l’uomo e creare superiorità numerica.
Sulla carta, tutto lascia presagire una gara a senso unico, con il Belgio che dovrebbe gestire il possesso e imporre il proprio ritmo sin dai primi minuti. Il Kazakhstan proverà a resistere con ordine, ma la differenza di qualità e intensità appare troppo marcata per immaginare una sorpresa.
Pronostico finale: vittoria del Belgio con almeno due gol di scarto (handicap -1.5 consigliato). Possibile risultato: 0-2 o 0-3.