La sfida tra Inter e Udinese del 31 agosto si presentava come un confronto tra stili ben definiti. La squadra di Inzaghi arrivava con fiducia dopo la goleada inflitta al Torino, recuperando pedine fondamentali e puntando sulla solita intensità offensiva, con Lautaro Martínez come riferimento d’area e il pressing alto come marchio di fabbrica. L’impianto di gioco si basava sull’ampiezza garantita dagli esterni e sulla solidità del centrocampo nel mantenere ritmo e possesso, con l’obiettivo di imporre subito la propria autorità a San Siro.
L’Udinese, invece, impostava una gara più prudente con un 3-5-2 compatto in fase difensiva e pronto a ripartire in velocità, facendo affidamento su giovani come Iker Bravo per sorprendere. La sfida era resistere ai momenti di dominio nerazzurro e sfruttare gli spazi in contropiede. Dal punto di vista tecnico, tutto lasciava presagire una partita di controllo territoriale per l’Inter, contro un avversario combattivo ma meno incisivo in trasferta, con le previsioni che pendevano verso una vittoria casalinga piuttosto netta.