Ħamrun tende a schierarsi con un 4-3-3 molto propositivo, con gli esterni offensivi larghi e il centravanti che viene incontro per legare il gioco. In casa la squadra maltese alza parecchio il baricentro, cercando subito il recupero palla nella metà campo avversaria e riempendo l’area con almeno quattro uomini sui cross. Il punto chiave sarà la capacità dei centrocampisti di schermare le ripartenze dopo perdita, perché il volume di giocatori che si proietta in avanti lascia inevitabilmente qualche spazio alle spalle dei terzini.
Il Lincoln, abituato a un contesto più attendista, si affida spesso a un 4-2-3-1 compatto, con il doppio mediano a protezione della difesa e le transizioni offensive costruite soprattutto sul lato destro. La squadra di Gibilterra cercherà di abbassare il ritmo, difendersi con un blocco medio-basso e colpire in contropiede sfruttando eventuali errori nella costruzione maltese. Tuttavia, quando viene costretta a difendere per lunghi tratti vicino alla propria area, la linea difensiva tende ad abbassarsi troppo, lasciando metri liberi ai tiratori da fuori e agli inserimenti da seconda linea.
Sul piano tattico e psicologico il contesto favorisce Ħamrun: campo di casa, maggiore abitudine a tenere il pallone e un reparto offensivo più profondo e vario nelle soluzioni. Se i maltesi riusciranno a mantenere alta l’intensità del pressing e a muovere rapidamente il pallone da un lato all’altro, il Lincoln rischia di andare in affanno e di concedere occasioni nitide. È plausibile che gli ospiti trovino qualche ripartenza pericolosa, ma nel complesso la qualità e l’inerzia sembrano indirizzare la gara verso una vittoria dei padroni di casa, coerente con l’esito selezionato 1.