Il Crotone arriva a questa sfida con una struttura tattica molto più definita rispetto al Casarano, basata su un 4-3-3 equilibrato che garantisce ampiezza offensiva e buona copertura preventiva. In casa, la squadra calabrese tende ad alzare il baricentro, pressando alto soprattutto nei primi 30 minuti, fase in cui costruisce gran parte delle proprie occasioni. La qualità dei centrocampisti consente una gestione del ritmo superiore, fattore chiave contro un avversario che soffre quando viene costretto a difendere basso.
Il Casarano, invece, mostra limiti evidenti nelle transizioni difensive e una certa fragilità psicologica nelle gare esterne. Il suo 3-5-2 spesso si trasforma in un blocco troppo schiacciato, lasciando campo tra le linee che il Crotone sa sfruttare bene con inserimenti continui delle mezzali. Inoltre, la fase offensiva degli ospiti dipende molto da iniziative individuali, facilmente neutralizzabili da una difesa organizzata come quella rossoblù.
Dal punto di vista mentale, il Crotone parte con un vantaggio netto: obiettivo promozione, pubblico favorevole e maggiore abitudine a gestire partite da favorito. Il Casarano potrebbe reggere nel primo tempo, ma col passare dei minuti il peso della pressione e la differenza di qualità dovrebbero emergere chiaramente. Tutti gli indicatori portano a una vittoria interna senza subire gol, con controllo del match e poche concessioni.