L’Atalanta di Gian Piero Gasperini conferma il suo marchio di fabbrica: aggressività, pressing alto e intensità nelle transizioni. Il 3-4-1-2 resta il modulo di riferimento, con i quinti che spingono forte (Hateboer, Ruggeri), i centrali difensivi pronti a salire in costruzione e un trequartista mobile (Koopmeiners) a collegare il centrocampo con le punte (Lookman, Scamacca). A Bergamo la Dea riesce spesso a mantenere ritmi insostenibili per gli avversari.
Il Pisa, neopromosso, si affida a un calcio più pragmatico, basato su compattezza difensiva, blocco medio-basso e verticalizzazioni rapide per gli attaccanti. Probabile un 4-3-3 trasformabile in 4-5-1 in fase di non possesso, con densità centrale e linee corte. L’obiettivo sarà resistere alla pressione iniziale e sfruttare le ripartenze, soprattutto sulle fasce. Tuttavia, la differenza di qualità, esperienza e ritmo tra le due squadre potrebbe emergere già nei primi 45 minuti.